In ogni branca della scienza l’attenta e completa descrizione dei fenomeni osservati deve precedere lo studio sperimentale. Lo studio del comportamento non fa certo eccezione a tale necessità.
Quando ci si interessa di una specie, arrivare ad una esauriente conoscenza del suo comportamento è tuttavia un compito impegnativo. Richiede infatti la paziente osservazione e descrizione oggettiva di tutto ciò che costituisce il suo “comportamento”, dal momento che ha o può avere un’importanza da valutare attentamente, specialmente nei contesti sociali di comunicazione. Un simile studio del comportamento di una data specie, preventivo ad ogni altro, è detto etogramma.
L’etogramma viene definito come “catalogo comportamentale” (Hennings 1906) ovvero “il catalogo minuzioso di tutti i moduli comportamentali di una specie” (Eibl-Eibesfeldt 1995). L’Etologia stessa prese avvio nello scorso secolo dalla compilazione di etogrammi relativi alle specie studiate, uomo compreso, con la individuazione e descrizione delle sequenze morfologiche di atteggiamenti e movimenti che ne caratterizzavano, in ogni sua espressione, il comportamento. Come ricorda Nico Tinbergen, sarebbe ideale uno studio che arrivasse anche alla descrizione dei muscoli coinvolti nei diversi movimenti e posture che lo costituiscono. Un simile quadro è tuttavia abbastanza raro da reperire tra gli studi etologici e forse solo i coniugi Baerends (Università di Groningen, Olanda) ne hanno fatto uno (monumentale) per diverse specie di pesci Ciclidi.

E così, giovane e speranzoso aspirante etologo, quando arrivai in quell’Istituto, mi vidi mettere davanti da Gerard Baerends stesso una pila di registrazioni cinematografiche per penetrare i segreti della vita di uno di quei pesci (la Tilapia mariae), di cui avrei dovuto studiare il comportamento riproduttivo ed i cambiamenti di colorazione connessi.
Quale fosse il mio compito era chiaro: dovevo imparare a riconoscere quei movimenti istintuali comuni a tutti gli individui che caratterizzavano quella specie nel quadro del suo ciclo vitale. Avrei dovuto osservare atteggiamenti e posture, spesso fugaci ma significativi nei contesti sociali, specialmente se aiutavano a penetrare il suo stato interno e le relative appetenze e disposizioni. Come dire completarne l’etogramma.

Le figure che accompagnano questo testo rappresentano, come esempi, alcune di queste posture e/o movimenti istintuali in specie diverse. Per i Felini mi sono affidato al magistrale lavoro di P. Leyhausen “Il comportamento dei gatti” (edizione italiana, Adelphi, Milano, 1994 ), oltre al mio lavoro su T. mariae (Monitore zoologico italiano 7: 247-290, 1973).

Perchè un etogramma?
L’importanza di un minuzioso lavoro descrittivo del comportamento di una specie, quale momento di preparazione al suo studio sperimentale, è del tutto necessario se non si vogliono fare errori interpretativi o errate generalizzazioni. Le varie specie hanno infatti una propria maniera di comunicare, una loro “lingua” non verbale: conoscerne l’etogramma ci permette di comprenderla. Come si può ben capire, compilare un tale inventario richiede lunghe osservazioni in natura o laboratorio, imparando a riconoscere quelle che sono espressioni naturali (istintive e specie specifiche) del comportamento, da quelle che non lo sono od ancora che la vita in ambienti confinati può far insorgere in essi (movimenti stereotipati da prigionia). Fonti bibliografiche, foto e riprese cine/televisive, sonogrammi, ne sono la base ma l’applicazione del ricercatore è in ogni caso lunga e non facile, se si vuole arrivare ad un risultato che lo metta in condizioni di leggere nel giusto modo il comportamento dei soggetti sperimentali, indossando per un momento “l’anello di re Salomone”. Di grande aiuto per il ricercatore è l’Istituto per il Film Scientifico di Gottinga, che ha raccolto fin dal 1950 un enorme archivio di riprese cine/televisive, tecnicamente ineccepibili, di sequenze comportamentali di un gran numero di specie.

In termini etologici, l’etogramma è in fondo l’inventario di quelle azioni che Lorenz chiamò “istinti”: elementi innati propri di ogni singola specie e di essa specifici, altrimenti detti “moduli fissi di azione” che vengono mostrati in risposta a stimoli ambientali o interni altrettanto specifici che li scatenano.
Il lavoro sull’etogramma mi portò ad identificare 34 di tali moduli d’azione appartenenti al sistema territoriale e non territoriale ovvero comuni ai due. La successiva analisi sperimentale rese possibile una descrizione dei sistemi riproduttivo ed agonistico di Tilapia mariae, che comprendeva i diversi pattern di colorazione (nove in tutto) assunti nei comportamenti di interazione maschio/maschio e maschio/femmina.

Qual è il valore dell’etogramma?
L’etogramma è uno strumento di studio che obbedisce alla logica etologica di un comportamento in cui gli elementi innati istintuali, tipici di ogni specie, giocano un ruolo primario nella sopravvivenza e nell’adattamento all’habitat frequentato. Tali elementi sono il frutto di processi evolutivi che ne plasmano la storia naturale. Per quanti pensano che il comportamento consista in una semplice catena di riflessi (teorie riflessologiche) o frutto di apprendimento individuale (teorie behavioriste), lo studio di un etogramma è privo di senso. Quale significato può avere se il comportamento dipende da esperienze dirette proprie del singolo individuo (comportamento individual-specifico) invece di rappresentare la memoria di una data specie (comportamento specie-specifico)? Ma già nel 1906, quando Hennigs raccomandava di compilare un inventario completo dei “sistemi di azione” di una specie prima di studiarla e nessuna teoria sulla genesi del comportamento aveva ancora preso piede, a molti era ben chiaro che il comportamento fosse specie-specifico, ed era dunque la “specie” che doveva essere nota nei suoi caratteri espressivi (linguaggio non verbale) prima di intraprenderne lo studio. Ed aveva ragione!

Crediti
Autore: N. Emilio Baldaccini. Già Professore Ordinario di Etologia e di Conservazione delle risorse Zoocenotiche dell’Università di Pisa. Autore di oltre 300 memorie scientifiche su riviste internazionali e nazionali. Svolge attività di divulgazione scientifica. E’ coautore di testi universitari di Etologia, Zoologia Generale e Sistematica, Anatomia Comparata.