Prendiamoci cura della Terra

I fiori di marzo

Due tipici elementi della macchia termofila che in marzo iniziano le loro fioriture: Erica arborea (Erica arborea) e Ginestra spinosa (Calicotome spinosa). Foto Xemenendura.

La primavera è arrivata e le fioriture esplodono esuberanti e colorate.  Difficilissimo contenere in una pagina la moltitudine di fiori che da marzo aprono le loro corolle. Potrebbe essere più interessante suddividere, da marzo a maggio, le fioriture per macroambienti, per meglio comprendere  i motivi per cui alcune fioriture precedono altre.  I primi ambienti che vedono la loro vegetazione fiorita sono quelli più riparati e soleggiati: boschi, pareti termofile e campagne. Di questi ci occuperemo questo mese.

Viola canina (Viola canina).

Nei boschi decidui, la lettiera è coperta di fiori già i primi di marzo. La luce filtra attraverso i rami ancora spogli e stimola le fioriture. Importante anche la funzione della lettiera, che protegge bulbi e radici dal freddo, visto che questi boschi si sviluppano in fasce climatiche in cui d’inverno può facilmente nevicare. Ecco il motivo per cui in gennaio e febbraio abbiamo visto specie bulbose o rizomatose come Bucaneve, Crochi e Anemoni aprire le loro corolle in barba al freddo e alla neve. In marzo, prima che spuntino le foglie,  si aprono Primule, Viole e Ciclamini. Molte le specie di Primule specializzate nei diversi habitat: le più comuni sono la Primavera (Primula vulgaris), che troviamo nei boschi e nei prati  fino a 1500 metri e la Primula odorosa (Primula veris), comunissima in prati, pascoli e boschi fino al piano alpino. Nei boschi il luminoso giallo delle primule viene contrastato dal lilla del Ciclamino primaverile (Cyclamen repandum), più vivace del Ciclamino napoletano (C. hederifolium) che fiorisce in autunno. La Viola Canina (Viola canina) a fine marzo tinge le radure e i bordi dei boschi, mentre i pascoli e gli incolti ospitano la Viola dei campi (Viola arvensis) e la più colorata Viola del pensiero (Viola tricolor).

Fioritura di Peonia maschio (Peonia mascula) in un bosco di Larici.

Regina di tutti i fiori che in marzo tingono le lettiere dei boschi è la Peonia maschio (Peonia mascula), che inizia in questo mese la sua fioritura e, a seconda dell’altitudine e dell’esposizione, la termina in giugno. E’ uno dei fiori più vistosi delle nostre latitudini ed è entrata in molte culture locali come fiore portafortuna o fiore delle streghe.

Amenti del Pioppo bianco (Populus alba).

L’Albero di Giuda (Cercis siliquastrum) è uno dei primi alberi decidui a fiorire; specie molto rustica e adattabile, prima di mettere le foglie esibisce i suoi numerosi  fiori  rosa intenso, formando macchie di colore nelle zone aperte dei boschi ripariali e sui pendii rocciosi. Anche nei Pioppi (Populus sp.) i fiori compaiono assai prima delle foglie e già i primi di marzo gli amenti ondeggiano alla più lieve brezza; nel Carpino orientale (Carpinus orientalis), invece, gli amenti compaiono insieme alle foglie.

Fiori di Alloro (Laurus nobilis). Sebbene l’Alloro sia una specie dioica, con fiori maschili e femminili posti su piante diverse, tutti i fiori appena sbocciati sono completi ed è impossibile distinguere il sesso della pianta che si osserva. Solo in un secondo momento in ciascun individuo si atrofizza la parte del fiore non funzionale.

Se lasciamo gli habitat più umidi e ci dirigiamo verso zone più asciutte e calde, troviamo le specie sempreverdi. Nelle aree dove la vegetazione è più alta e fitta e il terreno è leggermente acido sono in fiore l’Alloro (Laurus nobilis), l’Alaterno (Rhamnus alaternus) e il Bosso comune (Buxus sempervirens), mentre le Filliree (Phillyrea latifolia, P. angustifolia) preferiscono vegetazione più rada e suolo calcareo.  Nelle aree più aperte il Lentisco (Pistacia lentiscus), dopo aver aiutato con le sue bacche schiere di Storni a superare l’inverno, vede spuntare le dense infiorescenze in cui si mescolano fiori maschili rosso scuro e fiori femminili piccoli e verdognoli.

Lavanda selvatica (Lavandula stoechas).

Continuando la nostra passeggiata verso microclimi sempre più esposti e soleggiati, troviamo  paesaggi rischiarati dal bianco dell’Erica arborea (Erica arborea) e dal giallo intenso della Ginestra spinosa (Calicotome spinosa); negli anfratti, il viola intenso e il profumo della Lavanda selvatica (Lavandula stoechas).

Sul piano, mentre le aree più degradate si imbiancano delle fioriture dei vasti popolamenti di Asfodelo mediterraneo (Asphodelus aestivus), le campagne e gli incolti che conservano un suolo ancora fertile si trasformano in una tavolozza di colori composta da piccoli fiori delicati: i gialli del Fior di gallinaccio,  (Tuberaria guttata), del Tarassaco (Taraxacum officinale) e delle Cicerchie (Cicerchia sp.); gli azzurri delle innumerevoli Veroniche (Veronica sp.) e del Non ti scordar di me (Myosotis arvensis); i rosa della Garofanina vellutata (Petrorhagia velutina) e dell’Erba roberta (Geranium robertianum).

Impossibile menzionare le altre centinaia di specie che in questo mese cominciano l’avventura della riproduzione. Non vi resta che uscire di casa e lasciarvi condurre dalle gambe… troverete dovunque corolle colorate che vi faranno dimenticare i crucci quotidiani!

Non ti scordar di me (Myosotis arvensis).

Crediti

Autore: Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.