Prendiamoci cura della Terra

I fiori di febbraio

Zafferano di Corsica (Crocus corsicus)

I trilli e i primi gorgheggi che cominciano ad animare le chiome degli alberi e i rami degli arbusti più folti, indicano senza dubbio che c’è già qualcuno che sente l’avvicinarsi della fine dell’inverno! Ma Febbraio è, come recitano molti detti popolari, corto e maledetto: nonostante il sole illumini molte giornate, il freddo è generalmente ancora intenso.

Corniolo (Cornus mas)

Nelle radure dei boschi di latifoglie, tra gli arbusti e nelle siepi delle pianure, sino a 1300 (anche 1530) metri è in piena fioritura il  Corniolo (Cornus mas). La  fioritura delle siepi naturali che questa specie forma, precede la fogliazione e rischiara il bosco col suo giallo delicato e luminoso.

Ospite delle aree costiere, invece, è l’Olivella (Daphne sericea), un arbusto sempreverde dai fiori rosa, a volte tendenti al violetto, che vive nel sottobosco, dove le chiome degli alberi lasciano spazi alla luce, ma può formare macchie molto dense su terreni rocciosi esposti.  Nella boscaglia può essere accompagnata dal Camedrio femmina (Teucrium fruticans), mentre nelle zone più brulle comincia la fioritura delle euforbie. La prima è l’Euforbia cespugliosa (Euphorbia characias), con le sue classiche infiorescenze globose contornate da foglie appressate nella parte alta dei fusti.  In Sardegna e in Corsica, fra le pietre si possono scorgere i fragili fiori dello Zafferano di Corsica (Crocus corsicus).

Olivella (Daphne sericea)

Nelle aree pianeggianti, nelle garighe verdi di quell’erba che sparirà quando il sole sarà più cocente, possiamo passeggiare fra il rosa e il violetto degli Anemoni dei fiorai (Anemone coronaria), degli Anemoni fior di stella (Anemone hortensis) e dei Becchi di gru malvacei (Erodium malacoides)  o fra i gialli Ginestrini commestibili (Lotus edulis) e i mazzi dei Narcisi tazzetta (Narcissus tazetta) tanto amati quanto i loro congeneri Narcisi selvatici.

Pervinca ovata (Vinca difformis)

I prati più umidi si coprono di  Pratoline annuali (Bellis annua) e nelle zone più ombreggiate o verso i fossi troviamo in fiore la Pervinca ovata (Vinca difformis), che si distingue dalla major per i fiori più piccoli e privi delle ciglia sulle lacinie del calice.

Ofride azzurra (Ophrys speculum)

E’ in febbraio che comincia la fioritura delle orchidacee. Una famiglia che comprende specie che fioriscono in periodi ben precisi dalla primavera all’autunno. Le foglie cadono nel periodo invernale mentre i tuberi sotterranei resistono al freddo.

In questo mese il genere Orchis esordisce  con la splendida Orchidea a farfalla (Orchis papilionacea), mentre il genere Ophrys, che comprende più di un centinaio di specie, dà il via alle fioriture con l’Ofride azzurra (Ophrys speculum), l’Ofride gialla (Ophrys lutea) e  l’Ofride verde-bruna (Ophrys sphegodes).

I fiori appartenenti a questo genere hanno una particolare struttura che simula l’addome della femmina di uno specifico insetto; il fiore, inoltre, secerne sostanze volatili simili ai ferormoni prodotti dalla femmina di quello stesso insetto in fase di accoppiamento. Il maschio, così richiamato, nel tentativo di “accoppiarsi” con il fiore (pseudocopula), si carica di polline che successivamente depositerà su un altro fiore. Il polline, agglutinato in masse a forma di clava, si attacca alla testa degli insetti pronubi mediante la base gelatinosa.

Il meccanismo messo in atto dalle Ofridi per richiamare gli insetti pronubi è il risultato di una coevoluzione tra questi fiori, privi di nettare, ed alcune specie di imenotteri (api, vespe, …). Sono molto rari i casi in cui (p.es Ophrys apifera) possono ricorrere all’autoimpollinazione.

Anemone dei fiorai (Anemone coronaria)

Crediti

Autore: Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.