Prendiamoci cura della Terra

Barbara e il plantoide

Robot: una parola che ci fa pensare ad un oggetto che compie azioni faticose o di precisione imitando i movimenti di esseri umani o di animali come cani o ragni. Difficilmente pensiamo ad una pianta, nonostante le piante siano le vere protagoniste della vita sul nostro Pianeta. Senza di loro non avremmo terra, ne’ ossigeno.

Chiediamoci quindi cosa possono insegnarci organismi apparentemente tanto diversi da noi come una quercia o una pianta rampicante. Quali delle loro caratteristiche potrebbero aiutarci a costruire, per noi e il nostro Pianeta, un futuro migliore e meno fosco di quello che oggi iniziamo a intravedere? La risposta potrebbe venire dal lavoro pionieristico della donna che ha inventato il primo robot della storia ispirato al mondo delle piante.

Perfettamente adattate ai loro habitat, le piante rappresentano un’alternativa evolutiva quasi speculare a quella del mondo animale: questo si è evoluto privilegiando caratteristiche legate al movimento e alla velocità, mentre i vegetali, pur vivendo radicati al luogo che li ha visti nascere, sono riusciti a colonizzare tutti gli habitat della Terra, facendo del loro essere inamovibili (ma non immobili), il principio della propria resilienza.

Editore: Longanesi | Anno edizione: 2019
Pagine: 192, illustrato | EAN: 9788830451148

Barbara Mazzolai è Biologa con un Dottorato di ricerca in Ingegneria dei Microsistemi e un Master Internazionale in Eco-Management presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dirige il Centro di Micro-Biorobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Non possiamo non ricordare che nel 2015 Robohub, la maggiore comunità scientifica internazionale degli esperti di robotica, l’ha inclusa tra le 25 donne più geniali del settore.
Nell’ambito del programma europeo FET (Future and Emerging Technologies), che finanzia le idee di ricerca più visionarie, ha coordinato il progetto che ha portato alla realizzazione del Plantoide, il primo robot al mondo ispirato alle radici delle piante, con applicazioni che vanno dall’esplorazione spaziale alla microchirurgia, al monitoraggio ambientale.
E’ di questa ricerca che parla in questa sua prima sfida letteraria. Con un linguaggio semplice eppure scientificamente esatto, parte dall’origine della vita e, seguendo il grande Darwin, sviluppa concetti e deduzioni, fino a raccontare di GrowBot, la nuova sfida, la sua sfida: il robot che cresce e si arrampica.

Preziosa la dettagliata bibliografia che correda il testo, dalla quale si può partire per una propria, peculiare ricerca.

Crediti

Autore: Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.