Prendiamoci cura della Terra

Fabrizio Carbone ci parla del Terzo Paradiso

Michelangelo Pistoletto disegna il simbolo del Terzo Paradiso

Racconto in giro, tra amici che sono realmente convinti e consapevoli che bisogna uscire dalla sostenibili-blà,blà,blà e fare qualcosa di importante ed epocale non per salvare il Pianeta ma per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti; racconto in giro allora che esiste da quasi venti anni un movimento/pensiero che si chiama Terzo Paradiso e che fa capo a uno dei grandi maestri dell’arte contemporanea: Michelangelo Pistoletto.

Lo racconto in giro con grande forza e determinazione perchè ho avuto il compito di divulgare nel mondo che frequento questo Paradiso: sono stato nominato da pochissimo uno dei tanti ambasciatori del movimento/pensiero e quindi devo parlarne a tutti quelli che incontro, a tutti quelli che meritano di saperlo.

Così lo racconto ad Anna Lacci e al suo gruppo di Earth Gardeners, i Giardinieri della Terra, che sono partiti dalla Sardegna per intraprendere anche loro un percorso che porti a sviluppi importanti per un futuro nuovo (cancelliamo la parola sostenibile perché abusata all’infinito) e vero. Anna non conosce questo Terzo Paradiso: conosce Pistoletto e la sua arte povera. Ma si ferma qui.

Non c’è da vergognarsi. Non ne sapevo nulla neppure io quando capitò, pochi anni fa, di essere invitato ad un incontro veramente unico. Michelangelo Pistoletto era a Kuusamo, la cittadina del nordest della Finlandia, una delle porte della Lapponia artica, e avrebbe parlato del suo movimento/pensiero in cui l’arte è al centro di una rete dove la responsabilità sociale è la chiave di volta per un cambiamento globale.

Kuusamo da 35 anni è il punto di riferimento dei miei lunghi soggiorni finlandesi in cui mi dedico alla pittura e all’osservazione della Natura maiuscola. E così Eija Tarkiainen, una splendida signora finlandese che vive tra Torino e la sua Terra nordica, mi mette in contatto con l’uomo di Biella, l’artista dello scontro forte con l’ipocrisia in nome dell’impegno. Pistoletto è il fondatore di Cittadellarte a Biella, una realtà che si scrive e si legge come una parola sola: è una Cittadella dell’Arte, dove si lavora, si studia, si fa ricerca, si parla e si progetta futuro.

La premessa era lunga ma doverosa. Apro allora il discorso sul Terzo Paradiso, che non è religioso tout court, tantomeno cattolico. E’ il giardino incantato degli artisti e poeti persiani di secoli e secoli fa. E’ il luogo da dove partire. Terzo perché ne abbiamo passati due, di paradisi: il primo dove eravamo ben connessi alla Natura e il secondo dove abbiamo forzato la mano andando avanti con le peggiori tecnologie possibili per annientarla e metterci al centro come Antropocenici. Devastandola come mai. Nel Terzo Paradiso Pistoletto chiede a tutto il mondo, e questo badate non è un atto di superbia, di cambiare drasticamente rotta: con le migliori tecnologie e le migliori invenzioni non più invasive l’homo veramente sapiens deve tornare a riprendere il suo posto accanto alla Natura. Accanto con seria umiltà.

Il Terzo Paradiso ha un simbolo: oOo. Se interrompiamo l’infinito e poniamo al centro un cerchio più grande otteniamo una linea unica che forma tre cerchi consecutivi: ” I cerchi laterali – sono parole di Pistoletto – corrispondono a tutti gli elementi esistenti, a tutti i contrasti, a tutte le opposizioni. Il cerchio centrale è quello in cui si combinano, creando qualcosa di nuovo: 1+1=3 cioè io e te facciamo un “noi”. Insieme quindi per il futuro.

Il pensiero di Michelangelo Pistoletto è tutto in un libro di 90 pagine: Terzo Paradiso, appunto, edito undici anni fa, la prima edizione, da Marsilio. L’ho letto e ho segnato a matita centinaia di righe per tutte le pagine. Lo consiglio a tutti quelli che da anni si battono per un mondo possibile. A tutti gi amici dell’ambientalismo militante, serio, che non ne hanno mai sentito parlare. Perché? Nella premessa Pistoletto scrive testualmente:”Auspico di stimolare il dibattito sui temi dell’ambiente, della sopravvivenza umana sulla Terra, della politica, dell’economia, dell’educazione e della spiritualità, coinvolgendo tutte le persone che vorranno dare il loro contributo affinché il Terzo Paradiso superi la valenza simbolica e si faccia realtà”. Trovare finalmente un punto di connessione tra mondi simili, con sentimenti uguali, ma che non si parlano, sono chiusi da steccati. L’arte di Pistoletto si è mossa e chiama a raccolta.

E i tre cerchi, quelli dell1+1=3, si possono costruire, disegnare e poggiare ovunque si creda sia bello farli vedere. Nel mondo questo simbolo è stato costruito, disegnato ed elaborato a Cuba come negli Usa, a Madrid come Venezia, nei musei come nelle periferie degradate.

A Catania, nel giugno del 2019, un’opera d’arte collettiva, “Il Terzo Paradiso, il mare di plastica”. Iniziativa di sensibilizzazione per la Giornata Mondiale dell’Ambiente promossa da Fondazione Oelle, Exibart e Accademia delle Belle Arti.

Nota a Margine
Michelangelo Pistoletto ha sofferto il Covid, ha combattuto per un mese e lo ha vinto. Ne sono felice. A tutti quelli che leggeranno questo scritto chiedo di unirsi a me per salutarlo con affetto. Come merita.

Crediti
Autore: Fabrizio Carbone, 1942, archeologo in Egitto a 22 anni, giornalista professionista dal 1970, pittore da sempre, più di 20 documentari naturalistici all’attivo, scrittore, vive tra Roma e Kuusamo, Finlandia del nordest. E’ cavaliere della Rosa Bianca di Finlandia e da pochi mesi Ambasciatore del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.