Prendiamoci cura della Terra

Breve ed appassionante storia dell’avventura umana

Dove comincia l’uomo” è un libro estremamente interessante, pubblicato nel maggio 2025 da due dei più brillanti scrittori di scienza italiani, Telmo Pievani e Giuseppe Remuzzi.
Il primo è Professore Ordinario di Filosofia delle Scienze Biologiche all’Università di Padova e Visiting Scientist presso l’American Museum of Natural History di New York. Giuseppe Remuzzi, laureato in Medicina e specializzato in Ematologia e Nefrologia, è Direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano e membro dell’Accademia dei Lincei.
Unendo le loro competenze scientifiche ci danno un quadro aggiornato e interdisciplinare della storia dell’evoluzione umana, mettendo in risalto la complessità dell’evoluzione delle diverse specie umane che, dalle origini nel continente africano, si sono diffuse ad ondate successive in tutti gli altri continenti, adattandosi agli ambienti e alle condizioni climatiche più disparati e interagendo tra loro in maniera complessa.

Il sottotitolo “Ibridi e migranti: una breve storia dell’avventura umana” pone molto efficacemente in risalto le interazioni tra le differenti specie umane (principalmente tra noi uomini attuali, gli unici sopravvissuti, e due delle quattro specie di Homo attualmente note, i Neanderthal e i Denisovani, che hanno a lungo coabitato in Asia e in Europa, mescolando i loro geni (tutte le popolazioni umane moderne non africane contengono nel loro genoma brevi frammenti di DNA neandertaliani e denisovani) e le loro abilità, dando origine all’unicità delle caratteristiche della nostra specie.

Autori: Telmo Pievani, Giuseppe Remuzzi
Editore: Solferino, 2025
Pagine: 288, Brossura | EAN: 9788828216438

Il libro è articolato in cinque sezioni. Nella prima vengono trattate alcune delle premesse dell’evoluzione umana, tra cui la sopravvivenza dei mammiferi alla catastrofe che determinò l’estinzione di quasi tutti i dinosauri e il drammatico cambiamento climatico che circa 900.000 anni fa causò lo sterminio del 98% delle popolazioni umane, cui probabilmente sopravvisse solo Homo sapiens. Nella seconda sezione gli autori affrontano il tema della convivenza tra le diverse specie umane. La terza sezione è dedicata ad approfondire modalità ed effetti, anche sulla salute umana, delle ibridazioni avvenute tra noi, Neanderthal e Denisovani. La quarta sezione si occupa delle caratteristiche che rendono unico Homo sapiens, con particolare riguardo all’importanza dell’altruismo e della capacità di cooperare, che insieme al linguaggio hanno indubbiamente determinato il nostro successo evolutivo. L’ultima sezione guarda alle prospettive future, per cercare di capire come la nostra storia evolutiva possa aiutarci ad affrontare problematiche che noi stessi abbiamo generato o contribuito ad aggravare, come lo sfruttamento delle risorse naturali, le disuguaglianze sociali, le malattie o il cambiamento climatico di origine antropica.

Una scrittura particolarmente piacevole e scorrevole che incuriosisce e stimola il lettore, portandolo a riflettere sulla corretta collocazione della nostra specie sul pianeta che ci ospita, non più considerandola superiore alle altre, ma piuttosto guardandola come dotata di caratteristiche uniche, che ci rendono parte integrante della biosfera e che, proprio per questo, dovrebbero farci comprendere la gravità dell’impatto che le nostre azioni stanno avendo sul Pianeta, inducendoci ad un comportamento responsabile nei confronti di tutte le altre specie.

Crediti
Autore: Francesco Sgarrella, Già Professore Ordinario di Biochimica presso l’Università di Sassari e membro della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Il suo interesse scientifico è stato rivolto prevalentemente allo studio dell’utilizzazione degli acidi nucleici come fonte di energia metabolica.