Prendiamoci cura della Terra

Il cielo di novembre: Pesci, Pegaso e Andromeda

Figura 1. Il cielo osservabile a novembre intorno alle h22 orientati a sud. La linea bianca in basso indica l’orizzonte, la gialla l’Eclittica e quella al centro l’Equatore celeste

Il Sole a novembre attraversa tutta la costellazione della Bilancia spostandosi verso Est; il 23 del mese entra nello Scorpione, da cui esce il 29 per collocarsi in Ofiuco, la 13° costellazione dell’Eclittica.
Sono infatti 13 le Costellazioni che il Sole attraversa nell’arco di un anno, col suo moto apparente dovuto al moto di rivoluzione della Terra intorno ad esso, che non coincidono affatto con le 12 dello Zodiaco, utilizzate dagli astrologi per fantasticare sugli influssi degli astri sulla nostra vita.
L’inverno ormai alle porte ci regala, nel cielo della sera, la visione delle costellazioni dove il Sole è collocato in primavera/estate.
Orientati verso Sud di sera, vediamo tramontare a ovest il Capricorno, seguito dall’Acquario; verso Est troviamo a seguire la costellazione dei Pesci, l’Ariete, il Toro e i Gemelli. Orione sorge a Est e dà spettacolo con la sua bellezza per tutta la notte.

La costellazione dei Pesci ha importanza non tanto per le sue stelle poco luminose quanto perché da più di 2000 anni contiene il punto gamma o punto di Ariete, all’intersezione tra Eclittica ed Equatore celeste, dove si trova il Sole all’Equinozio di primavera. Poiché la Terra ora si trova dalla parte opposta del cielo la possiamo vedere nel cielo della sera.

Figura 2. Galassia M74

Le stelle formano come una V aperta, con alla fine dei pentagoni di stelle che rappresentano le teste dei due pesci legati per la coda con un nastro annodato in corrispondenza della stella Al Rischa, alfa, che in arabo significa corda, una coppia di stelle bianche a 140 anni luce che brilla come 45 soli.
Vicino ad eta Piscium, al confine con Ariete, si trova M74, (vedi figura 2), una bella galassia a spirale vista di fronte, che è molto debole di luminosità, mag.9,4, e quindi appare in tutta la sua bellezza soltanto in fotografie a lunga esposizione. Dista 30 milioni di a.l.

Nella mitologia la costellazione dei Pesci è identificata con Venere e il suo piccolo figlio Cupido, che si erano nascosti tra le canne e tuffati nel fiume Eufrate sotto le sembianze di pesci per sfuggire all’attacco di Tifone, il mostro dalle cento teste di drago che lanciava fiammate dagli occhi.

Figura 3.   I Pesci, Pegaso e Andromeda con la galassia M31

Sopra la costellazione dei Pesci, tra le teste, si può osservare un grande quadrato di stelle, la costellazione di Pegaso, il cavallo alato della mitologia, nato dal sangue della Medusa uccisa da Perseo.
Le 4 stelle del quadrato sono stelle di mag.2 e 3 e solo tre appartengono a Pegaso: Markab, (spalla), alfa, che brilla come 150 soli a 140 a.l., Scheat (p.anteriore della gamba), beta,una gigante rossa tripla che brilla come 330 soli e dista 199 a.l. e Algenib (fianco), gamma, che brilla come 150 soli e dista 333 a.l.

La quarta stella all’angolo più a NE appartiene ad Andromeda, costellazione con stelle poco luminose. E’ Alpheratz (testa), alfa che brilla come 100 soli a 97 a.l. Partendo da questa stella, se ne contano 3 a est e si arriva a Mirach, beta, da qui andando verso NW se ne contano altre 3 a metà circa tra Cassiopea e Pegaso e si vede la grande Galassia di Andromeda, M31, di forma ellittica e distante 2,2 milioni di a.l., l’oggetto più lontano osservabile ad occhio nudo. Con un semplice binocolo, è possibile distinguere le due galassie più piccole che l’accompagnano, M32 sul bordo est sotto, vicina, e M110 a ovest sopra, più distante. Nella foto 4 M31b con M32 e M110

Foto 4.   M31b con M32 e M110

Nella mitologia Andromeda era figlia di Cepheus e di Cassiopeia, la vanitosa che si riteneva più bella delle Nereidi; queste, offese, si lamentarono con Poseidone che inviò un mostruoso serpente marino (rappresentato dal Cetus) a devastare il paese. L’oracolo di Zeus disse che per allontanare tale sciagura la stessa Andromeda doveva essere sacrificata in pasto al mostro. Fu così incatenata ad un masso ai piedi di un faraglione. Ma quando il serpente si avvicinò per divorarla, Perseo lo attaccò mostrandogli la testa di Medusa e lo trasformò così in pietra. Sposò poi Andromeda.

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Le mappe del cielo sono  tratte da Skymap, software scaricabile in versione demo dal sito http://www.skymap.com

Crediti

Autore: Lucia Corbo. Docente di Scienze naturali ed esperta di didattica dell’Astronomia, ha collaborato con  varie riviste curando articoli, rubriche e  materiali multimediali. Per   il Miur ha curato il cd “Gli studenti fanno vedere le stelle” e con N. Scarpel il libro “Astronomia in rete”;  ha  promosso e coordinato  le prime edizioni delle Settimane dell’Astronomia per le scuole.   Ha tenuto molteplici corsi di aggiornamento sulla didattica delle Scienze e dell’Astronomia per insegnanti  e   corsi di Astronomia per studenti ed adulti, in presenza e on line.