Prendiamoci cura della Terra

I fiori di ottobre

Un Bombo (Bombus sp.) in cambio di nettare impollina i fiori di Corbezzolo (Arbutus unedo).

Ottobre. L’autunno accorcia le giornate, gli alberi cominciano a colorare i paesaggi. Se si compie un’escursione dal mare verso i monti, procedendo verso le maggiori altezze, ci lasciamo alle spalle i verdi dei boschi di sclerofille per lasciarci incantare dai gialli, dagli ocra e dai marroni che occupano spazi sempre maggiori fino ad arrivare nei boschi decidui. I giochi dei raggi del sole ormai bassi, accendono nel fogliame colori inaspettati, mentre i primi vapori umidi fanno brillare gli spazi tra le foglie dell’alta volta della selva.

Nepitella (Clinopodium nepeta)

I fiori di ottobre, come quasi tutti quelli autunnali e invernali, si aprono in territori di pianura o di collina dove il clima è più mite e l’orografia del territorio li protegge dai primi venti freddi.

Gli ultimi fiori gialli, a stella, dell’Enula bacicci (Inula crithmoides) illuminano i tramonti dei bordi degli arenili e delle paludi saline, mentre nel bacino del Mediterraneo orientale spunta ancora qualche fiore rosa violaceo del Colchico di Bivona (Colchicum bivonae) dai petali disegnati a minuti scacchi.

Anche lo Gnidio (Daphne gnidium) sta concludendo le sue fioriture iniziate in giugno. I suoi apici fioriti color avorio, portano anche le piccole bacche rosso chiaro generate delle fioriture precedenti.

La contemporanea presenza di fiori e frutti è una peculiare caratteristica del Corbezzolo (Arbutus unedo) ma, al contrario dello Gnidio, per il quale la contemporaneità alla fine della fioritura è casuale, per il Corbezzolo la simultaneità di fiori e frutti è la norma. E’ uno dei tanti adattamenti al clima mediterraneo di questo importante componente della foresta sempreverde. Fra gli adattamenti ad un clima siccitoso c’è l’abitudine dello Spazzaforno (Thymelaea irsuta) di iniziare ora la fioritura, che durerà l’intero inverno.

Viticcino autunnale (Spiranthes spiralis)

Riparati da rocce e sassi o in avvallamenti del terreno, i fiori della Pratolina autunnale (Bellis sylvestris) formano piccole chiazze bianche negli incolti o sui margini delle zone ombreggiate. La Mandragora autunnale (Mandragora autumnalis) invece non si pone al riparo; la piena fioritura di questa specie colora i campi con le sue delicate corolle campanulate viola chiaro. Mentre i pascoli e le rocce a margine dei campi dell’Europa meridionale mostrano le macchie gialle dello Zafferanastro giallo (Sternbergia lutea).

Per chi comincia ad andare per funghi, sui margini dei boschi e negli incolti, la Nepitella (Clinopodium nepeta) segnala la sua presenza con delicati fiorellini azzurro chiaro. Per i cercatori di funghi questa fioritura è utilissima perché permette loro di notare e raccogliere un importante ingrediente del trifolato di funghi che sarà la base del loro risotto.

Ma possiamo proclamare regina dei fiori di questo mese una minuta e delicata orchidea bianca: il Viticcino autunnale (Spiranthes spiralis) che forma nelle radure della macchia, in pinete e prati luminosi, aridi o poco umidi, radi gruppetti di steli fioriti che si avvitano su se stessi.

Crediti

Autore: Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.