Prendiamoci cura della Terra

Tre letture dedicate alle erbe selvatiche

Nelle aree meno fredde del bacino del Mediterraneo le erbe spontanee, aiutate dalle piogge autunnali e invernali cominciano a spuntare. E’ questo il momento di cominciare a cercare e raccogliere le prime, tenere piantine di Tarassaco, Bietola, Finocchio, Borragine, Ortica per farne zuppe, frittate, torte salate, … o cercare le zone in cui crescono per attendere le fioriture e raccoglierle a scopo terapeutico.

I tre volumi che consigliamo per questi mesi, diversi e complementari fra loro, saranno uno stimolo per cominciare a guardare con sguardo benevolo quelle che ingiustamente vengono definite erbacce e aiutare chi ha già questo interesse ad utilizzarle al meglio.

 

Belle e selvatiche

Patrizia Cecconi

Editore: Chimienti Editore

Anno edizione: 2010

Pagine: ill. , Brossura

EAN: 9788861150171

 

 

Sono indipendenti, crescono da sole. Sono un po’ anarchiche, vanno dove vogliono e non si lasciano comandare. Sono robuste e irriverenti, non cercano complimenti e ignorano l’adulazione. Si offrono naturalmente all’utilizzo di ogni vivente, allo sguardo, all’olfatto, al gusto, al calpestio. Sono libere e liberamente disponibili, non hanno prezzo. Sono come l’aria, come l’acqua libera, come il mare aperto, non hanno padroni: sono beni comuni“.

E’ questo il pensiero di fondo che ispira il volume di Patrizia Cecconi, una ex docente che, partendo da una passione, si è fatta paladina di quelle “erbacce” che possono diventare veicolo di un pensiero divergente, humus di una diversa economia per un modello sociale in cui ci sia spazio per ognuno, dove il bello e l’autorevole non abbiano come unica coniugazione la moneta e l’assoggettamento acritico al potere.

Un volume in cui le nozioni di botanica si mescolano a richiami alla filosofia della natura, a preparati erboristici, a gustose ricette e suggerimenti per un giardino originale nelle forme e nella sostanza. Così, sfogliandone le pagine, mentre si tornano a frequentare stili gastronomici e rimedi erboristici ormai desueti, mentre si rielaborano i comuni punti di vista negativi verso le”malerbe”, si riflette sul fatto che le categorie che comunemente vengono applicate ai canoni estetici delle erbe non sono dissimili dai pregiudizi che affliggono le società umane.

 

Il mio erbario

Maurice Mességué

Editore: macro Edizioni

Anno edizione: 2017

Pagine: 384 p., Brossura

EAN: 9788893192132

 

 

Non ha certo bisogno di molte presentazioni l’autore di questo volume. Scrittore ed erborista, Maurice Mességué negli anni settanta ha contribuito a diffondere quella cultura dell’erboristeria e dell’interesse per le cure naturali che sembravano relegate ai tempi delle nonne. La conoscenza dell’uso medicinale delle piante, apprese da suo padre quando era ancora ragazzo, lo spinsero a seguire i suoi interessi e ad avviare la sua attività di fitoterapeuta, fino a sfidare l’Ordine dei Medici che lo accusava di esercizio abusivo della professione medica. Evidenziò l’importanza della prevenzione di molti mali attraverso la dieta. Le sue cure erboristiche si sono concentrate per lo più nella forma di trattamenti esterni, nelle quali i principi attivi vengono assorbiti per via cutanea. Pioniere nei primi esperimenti di “beauty farm”, nel 1994 ha fondato l’importante “Institut Maurice Mességué”.

Il volume che segnaliamo è l’ultima edizione in lingua italiana de “Il mio diario”, che comprende 100 piante illustrate e il prontuario per la cura di oltre 150 patologie. In quest’opera, pubblicata nel 1975 con il titolo “Mon herbier de santé“, il maestro delle piante ha selezionato e sistemato in ordine alfabetico le 100 principali erbe, descrivendo la loro efficacia terapeutica e reperibilità. Alle illustrazioni a tratto che facevano parte della prima edizione del volume, sono state aggiunte trentadue tavole a colori che aiutano i meno esperti nel riconoscimento delle diverse specie.

Troviamo erbe conosciute, ma anche alberi, ortaggi e frutti: dalla rosa canina alla rapa, dalla calendula al crescione, dalla betulla alla menta, dai mirtilli alla salvia, dall’arnica al ciliegio, e tante altre piante. Per ciascuna di esse vengono indicate con scientificità, ma in termini accessibili a ogni lettore, proprietà e caratteristiche, come riconoscerle, dove e quando raccoglierle, quali parti di esse contengono i principi attivi, ma anche come coltivarle e, ovviamente, le malattie per cui sono indicate.

Sono minutamente spiegate le varie modalità di preparazione e utilizzo delle diverse erbe: se sotto forma di succo o di estratto, di infuso o di decotto, di bagni alle mani, pediluvi o semicupi, in polvere, lozione o come balsamo, in combinazione con gli alimenti o con le bevande, senza mai trascurare di segnalare le controindicazioni.  Insomma, il grande Maurice ci condurrà, con la grazia e la genialità che hanno contraddistinto la sua opera, alla scoperta di un mondo che credevamo già di conoscere…

 

 Atlante gastronomico delle erbe

Andrea Pieroni

Illustratore: B. Torresan

Editore: Slow Food

Anno edizione: 2017

Pagine: 256 p., ill. , Rilegato

EAN: 9788884994806

Andrea Pieroni è un etnobotanico, già ricercatore e docente presso numerose università europee, attualmente è Ordinario di Scienze della Biodiversità Alimentare, Etnobotanica ed Etnobiologia presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), per la quale coordina un gruppo di ricerca che si occupa di foraging e tradizioni culinarie legate alle erbe spontanee alimentari e medicinali delle comunità migranti nell’area del Mediterrano e dei Balcani.

Il “foraging” per chi, come noi preferisce parlare la sua lingua d’origine, è quello che facevano le contadine fino ai primi anni del dopoguerra e continuano a fare le persone che amano i cibi con cui la nostra specie si è coevoluta: andare per campi e boschi alla ricerca di erbe spontanee, con le quali preparare rimedi o piatti dal sapore inimitabile.

Edita da Slow Food, questa bellissima tiratura dell’Atlante gastronomico delle erbe parte dai diversi nomi dialettali e si spinge fino alle caratteristiche botaniche ed etnobotaniche, specificando per ciascuna specie la stagionalità e gli habitat in cui può essere reperita e raccolta. Di ogni erba vengono tratteggiate le note sensoriali, le proprietà nutraceutiche e il loro uso in cucina. Ricette che non hanno autore perché affondano le loro radici in una tradizione tanto antica da non poter essere definita.

Parte integrante del volume sono le ricette della tradizione italiana corredate dalle fotografie dei piatti da realizzare, che insieme alle illustrazioni delle singole erbe, impreziosiscono questo volume che chi ama concedersi dei cibi lontani dai cattivi vezzi delle coltivazioni industriali amerà molto. Un volume in cui troverà la prova di quanto affermava l’antropologo Darrel Posey: “C’è un inestricabile collegamento tra la diversità culturale e la diversità biologica”.

Crediti

Autore: Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.