Prendiamoci cura della Terra

Racconta la tua fiaba

La fiaba popolare rappresenta un patrimonio culturale che va estinguendosi poiché la sua labile memoria è stata nei secoli affidata  alle voci narranti delle generazioni che si sono susseguite nel tempo. La sua scomparsa trascinerà inevitabilmente nell’oblio anche le emozioni legate agli ambienti in cui essa veniva narrata; ambienti popolati da contadini, pescatori e montanari i quali, attorno al focolare, narravano vicende in cui i protagonisti erano sia personaggi umili, presi dal loro stesso contesto di appartenenza, sia nobili che incutevano un tale timore da essere spesso descritti così come il volgo li immaginava: creature dotate di poteri quasi magici e irraggiungibili nella loro sconfinata potenza.

Ritrovare le fiabe popolari, non nella loro trasposizione letteraria edulcorata e raffinata, ma nella versione originale, significa ricollegarsi all’universo in cui vivevano i nostri antenati: un mondo le cui fasi del ciclo della vita erano dettate dall’alternarsi delle stagioni in un legame diretto con la Madre Terra che donava Vita e Morte seguendo leggi a volte razionali e prevedibili, a volte capricciose e incomprensibili.

Le fiabe avevano difatti la funzione di lenire la sofferenza della vita quotidiana, fatta di duro lavoro e di stenti, attraverso una narrazione che utilizzava l’esoterismo per sfidare il determinismo crudele della Realtà e aprire il varco a insperate soluzioni positive. Tuttavia in alcune fiabe popolari  la Magia, impersonata dalla strega cattiva, tentava di intrappolare l’indifeso contadino il quale tuttavia riusciva a salvarsi grazie alla sua incontestata e proverbiale furbizia, frutto di secoli di sotterfugi per sopravvivere  ai soprusi dei potenti.

Proprio in virtù del suo carattere lenitivo e consolatorio, la fiaba non era narrata soltanto ai bambini ma era fruita dal nucleo familiare in una sorta di intrattenimento domestico tipico di una cultura orale nella quale le emozioni venivano esperite attraverso la costruzione di immagini mentali, anziché essere trasmesse in modelli già preconfezionati come avviene nella nostra civiltà.

Perché il dialetto?

Un progetto che si proponga di recuperare storie fiabesche tramandate attraverso il medium del dialetto si pone in aperto contrasto rispetto alla tendenza culturale dominante che mira a instaurare l’egemonia linguistica di un inglese diventato ormai “lingua franca” in quanto condiviso da tutto l’universo di internet.   In controtendenza rispetto al  tentativo palese di sostituire il nostro idioma nazionale con un frasario di matrice anglosassone, ristretto e privo di coloriture locali, il progetto propone la riscoperta di lingue e saperi antichi estremamente frammentati e distribuiti sul territorio.
Il dialetto, a causa dell’estrema diversificazione dovuta ai suoi legami strettissimi con il luogo e con la gente, si pone agli antipodi non solo rispetto all’italiano ma soprattutto nei confronti dell’inglese diventato ormai la lingua apolide e asettica del mondo globalizzato.

Parlare il dialetto significa riconoscersi in una comunità locale, condividendone i valori e dimostrando con ciò la propria appartenenza ad un certo luogo e ad un certo periodo storico. Ci identifica e ci colloca nel tempo e nello spazio. Parlare il dialetto significa ristabilire i legami con la nostra eredità culturale, ritrovare l’identità individuale e sociale e sottrarsi al diktat che ci vuole a tutti i costi soggetti amorfi , omologati e quindi facilmente gestibili da entità sovrastanti che tentano di condizionare le nostre scelte, con la complicità della nostra mancata consapevolezza.

Destinatari:

  • Allievi delle scuole primarie e delle secondarie di I e II grado
  • Associazioni culturali
  • Pro loco
  • Qualsiasi tipo di comunità urbana o rurale interessata all’iniziativa.

Le fasi progettuali:

  • Linee guida per associazioni, enti, comunità, etc.

    Fase preliminare:

    • I referenti di progetto informano i membri del gruppio circa gli obiettivi e le fasi operative del progetto e, dopo ampia discussione, dichiarano la loro adesione sul gruppo di Facebook https://www.facebook.com/earthgardeners/
    • Gli iscritti si iscrivono al gruppo Facebook e partecipano alla discussione generale presentandosi singolarmente.

     Fase 1

    Gli aderenti al progetto:

    • Effettuano ricerche sulle fiabe popolari locali
    • Cercano informazioni su internet
    • Raccolgono il materiale e lo selezionano

    Fase 2

    Gli aderenti al progetto:

    • Effettuano la ricerca delle immagini (non coperte da copyright)
    • Registrano le voci narranti
    • Scrivono le didascalie della presentazione

    ·      Creano le presentazioni multimediali utilizzando i materiali reperiti e/o creati

    • Ciascuna presentazione multimediale (PowerPoint) viene convertita in formato video
    • Le presentazioni vengono pubblicate su YouTube e successivamente sul sito web earthgardeners.it
    • Sul gruppo Facebook viene data notizia della realizzazione dei lavori

Consigli alle scuole che decidono di aderire al progetto

Discipline coinvolte:

  • Italiano
  • Storia
  • Inglese o altra lingua straniera
  • Disegno e Storia dell’Arte

Obiettivi:

Essere in grado di:

  • Condurre un’intervista su un argomento specifico
  • Condurre una ricerca utilizzando fonti testuali e/o multimediali
  • Selezionare e ordinare le informazioni sulla base della loro rilevanza rispetto al progetto
  • Collaborare ad un lavoro collettivo eseguendo un
  • compito specifico
  • Trovare una soluzione a un problema in modo collaborativo
  • Negoziare la propria posizione all’interno del gruppo
  • dimostrando al contempo flessibilità e visione d’insieme
  • Redigere il testo di una fiaba raccolta tramite il racconto di un anziano
  • Produrre una presentazione multimediale che racconti la fiaba attraverso voci narranti nella lingua dialettale originaria, sottotitoli in lingua italiana e immagini
  • Creare la versione della fiaba con sottotitoli in inglese
  • Convertire la presentazione multimediale in video.

Le fasi progettuali

Fase preliminare:

  • I docenti informano le loro classi circa gli obiettivi e le fasi operative del progetto e, dopo ampia discussione, dichiarano la loro adesione sul gruppo di Facebook https://www.facebook.com/earthgardeners/
  • Docenti e allievi si iscrivono al gruppo Facebook e partecipano alla discussione generale presentandosi singolarmente e scrivendo un breve profilo della classe e delle idee che andranno a sviluppare nel progetto.

Fase 1

I ragazzi con l’aiuto dei docenti:

  • Preparano un questionario per rivolgere alcune domande agli anziani circa le fiabe popolari di cui essi sono a conoscenza
  • Effettuano ricerche bibliografiche sulle fiabe popolari locali
  • Cercano informazioni su internet
  • Raccolgono il materiale e lo selezionano

Fase 2

I ragazzi con l’aiuto dei docenti:

  • Effettuano la ricerca delle immagini (non coperte da copyright)
  • Disegnano le illustrazioni per la presentazione multimediale
  • Registrano le voci narranti
  • Scrivono le didascalie della presentazione

Fase 3

I ragazzi con l’aiuto dei docenti:

  • Redigono il piano del lavoro distribuendo gli incarichi all’interno di ciascun gruppo. Ogni singolo gruppo si occuperà di una fiaba e ogni membro del gruppo sarà responsabile di una o più slide
  • Creano le presentazioni multimediali utilizzando i materiali reperiti e/o creati
  • Ciascuna presentazione multimediale (PowerPoint) viene convertita in formato video
  • Le presentazioni vengono pubblicate su YouTube e successivamente sul sito web earthgardeners.it
  • I ragazzi preparano la versione in lingua straniera delle presentazioni multimediali e dei video. Anche questi prodotti saranno pubblicati sul sito web del progetto
  • Sul gruppo Facebook viene data notizia della realizzazione dei lavori.